Non è bastata la partita del San Paolo, Juve e Napoli continuano a punzecchiarsi.
A l centro della diatriba le dichiarazioni di Benitez che assegnava alla Juve maggiori mezzi economici in ragione del fatturato superiore a quello del Napoli e di conseguenza migliori possibilità nell'allestimento della squadra.
Nel dopo partita ha subito risposto Conte che ha lamentato minori investimenti della società sul capitolo rafforzamento della squadra. Ha fatto poi eco Marotta consigliando Benitez a non occuparsi di fatti tecnici amministrativi, ma di dedicarsi alle questioni di "campo".
Non poteva, infine mancare la risposta di De Laurentiis che si è detto in grado di vincere per dieci anni con i soldi a disposizione dei bianconeri.
Una querelle infinita, ma dov'è la verità.
Leggendo con attenzione i bilanci non si può negare che la Juve ha maggiori introiti del Napoli derivanti principalmente dallo stadio e poi dai diritti televisivi che la premiamo maggiormente rispetto agli Azzurri. Di contro i bianconeri hanno maggiori spese soprattutto relativamente al capitolo ingaggi. E a questo punto che Benitez è intervenuto di nuovo, chiarendo che essendo in grado di assicurare ingaggi più alti la Juve riesce a scegliere calciatori tra una rosa più ampia rispetto a quella del Napoli.
La polemica ci sta tutta, ma in fondo è sterile. Le due squadre, invece di beccarsi dovrebbero fare fronte comune per assicurare ad entrambe ricavi maggiori onde poter costruire compagini più forti in grado soprattutto di competere in Europa con i club più accreditati.
Napoli, Juve, ma anche Milan, Inter e Roma dovrebbero consolidare uno spirito di Lega sul modello americano per operare di concerto, creando uno spettacolo maggiormente godibile rispetto a quello attuale, in grado di attirare l'attenzione dei mercati televisivi esteri. Oggi la serie A è assimilabile al campionato portoghese. Chi di noi vedrebbe in tv Porto contro Marittimo oppure il Victoria Setubal opposto al Benfica?
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Gli appassionati, invece oggi non si lasciano sfuggire un Real - Barcellona, o un Bayern - Borussia o ancora meglio un Chelsea - Manchester. In Italia, però si preferisce dedicarsi ai particolarismi, alla vittoria in campionato o a quella in Coppa Italia, ci si accontenta insomma di essere i primi degli ultimi e in tutto questo nessun aiuto proviene dalla Federazione ancorata a vecchi schemi e a personaggio ancor più vetusti.