E' il 16 maggio del 1982, ultima giornata di campionato e si gioca Napoli Genoa.
Ai grifoni basta un pareggio per la salvezza, ma giocare a Napoli si sa non è mai facile.
Altra candidata alla retrocessione è il blasonato Milan impegnato a Cesena.
Iniziano le partite e il Napoli dopo pochi minuti passa in svantaggio, dagli spalti del San Paolo si alza il grido di venduti venduti, rivolto ai giocatori napoletani.
A Cesena intanto succede l'incredibile il Milan sul finire del primo tempo passa in svantaggio.
Il Napoli pareggia.
Cominciano i secondi tempi.
Il Genoa, furbescamente rientra in campo molti minuti dopo.
Il Napoli passa in vantaggio.Il Cesena raddoppia.
Ma non è finita, il Milan come d'incanto!!! ricomincia a giocare e ribalta in pochi minuti il risultato da 2-0 a 2-3 ed è virtualmente salvo.
Al San Paolo inizia invece quello che rimane uno dei misteri più che del calcio, dell'animo umano, perchè i tifosi napoletani alla vista dei genoani disperati, cominciano a tifare per il Genoa.
L'ingresso in campo ritardato del Genoa, fa sì che la partita a Cesena è bella che è finita e i giocatori rossoneri festeggiano la salvezza negli spogliatoi.
Non sanno che al San Paolo, si continua a giocare.
E succede l'incredibile, siamo al minuto 85, "giaguaro" Castellini deve rinviare una palla con la mani che gli scivola maldestramente in calcio d'angolo, rischiando addirittura il più clamoroso degli autogol.
Sul cross dalla bandierina si avventa in scivolata Faccenda, entrato da pochi minuti, che mette la palla in rete.
L'urlo del San Paolo è degno dei gol più memorabili della storia del Napoli.
Tifosi napoletani e genoani si abbracciano, mentre negli spogliatoi di Cesena arriva la doccia fredda.Il Milan è in serie B.
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