Ecco la sintesi dello straordinario incontro di ieri.
Due squadre, da una parte il City di Mancini, formato da giocatori di eccelso livello sia tecnico che atletico guidati da un bravo allenatore, dall'altro il Napoli, con poche individualità di classe, ma con spirito e organizzazione di squadra.
Gli Inglesi sono venuti supponenti, non hanno voluto "provare" il manto erboso del San Paolo, come è consuetidine, si sono, invece dati alle passeggiate e allo shopping.
In fondo guardando le ultime prestazioni del Napoli erano abbastanza convnti di vincere facile.
I calciatori del Napoli erano, invece tesi, carichi e preparati ad affrontare un'impresa a dir poco proibitiva.
Le uniche armi in possesso degli Azzurri erano, la forza fisica, l'orgoglio, la corsa, insomma avevano affidato al loro cuore e ai loro muscoli l'arduo compito.
Dall'altro lato solo un calciatore, l'Italiano Balotelli, sembrava giocare con ardore.
Con la spocchia tipica degli Inglesi la partita è stata giocata a bassi ritmi.
Il Napoli ha fatto quello che sa fare, ha rubato palla a centrocampo ed è ripartito fulmineamente.
In avanti, poi il resto lo ha fatto Matador Cavani, implacabile come solo lui sa fare.
L'impresa calcistica rimane tutta, ma mi piace sottolineare la vittoria del cuore e dell'orgoglio degli Azzurri.
Da tifoso ho passato una serata indimenticabile, appassionata e unica.
Non tutti riescono a comprenderlo, ma a volte il calcio ti fa provare emozioni uniche.