giovedì 19 luglio 2012

Ai pizzaioli non resta che diventare procuratori di calcio

Con la crisi attuale bisogna attrezzarsi, riconvertirsi, per non rimanere in mutande.


L'esempio più eclatante è quello di Mino Raiola, passato dal settore della ristorazione ( pizze, pizzette, frittura mista) a quello del calcio.
No, che avete capito, non è diventato calciatore, lì c'è bisogno di gioventù, doti tecniche e atletiche.
Raiola è diventato agente di calciatori e ha pure sfondato.
I più ricchi e importanti atleti in pantaloncini sono gestiti da lui che con acume tipico del commerciante riesce a piazzare nelle migliori squadre e con ingaggi favolosi.
Vedete funziona proprio come in  pizzeria: una margherita al tavolo 4, una capricciosa in salone, una marinara al banco si trasformano in un Balotelli al City, un Ibra al Milan, anzi no al PSG.

Impara l'arte e mettila da parte.
E poi il pizzaiolo non si stanca mai di lavorare e di guadagnare, lui è abituato a stare in bottega anche il sabato e la domenica!


Mica sono bastati i soldi appena incassati dal trasferimento dello svedese!

Infatti Raiola già pensa alla prossima ordinazione e dichiara che Hamsik deve andare via da Napoli.

Ma caro Raiola, come fai a dire ciò? Non sai che Napoli è la patria della pizza?
E proprio tu, pizzaiolo vuoi fare uno sgarbo a questa città?

Dammi retta, cambia obettivo a Napoli ci sono pizzaioli migliori di te!