I due si lanciano messaggi d'amore e di pace, ma le divergenze tra Mazzarri e De Laurentiis sono più che evidenti.
Mazzarri prende la parola nelle conferenze stampa di Dimaro e spiega che non sono arrivati i calciatori di "spessore" da lui richiesti.
Un Napoli da non annoverare tra le favorite del camponato, ma squadra tosta e garanzie di impegno e abnegazione assolute.
Dichiarazioni aziendaliste, ma molto chiare.
L'assist del tecnico alla società è palese: dichiarare gli obiettivi minimi stagionali tenendo conto dei calciatori acquistati, del tetto degli ingaggi, della partenza di Lavezzi.
Quinto posto? Europa League da confermare? Lotta per un posto in Champions?
Niente di tutto questo.
De Laurentiis si presenta in ritiro a Dimaro e dichiara candidamente di puntare al secondo, terzo posto, con un pensierino nemmeno troppo velato allo scudetto!
Proprio il contrario di quello che si aspettava Mazzarri.
Ora che succederà? Assisteremo alla replica stizzita del toscanaccio mister azzurro?
NO.
Il Mazzarri di quest'anno è consapevole che questa è la sua ultima stagione in azzurro, per cui non solleverà alcuna polemica. Qualche parolina, tra le righe, verrà fuori, ma nulla più.
In questo caso la posizione dell'allenatore è ampiamente da condividere. Non si può pensare a un Napoli rafforzato da Behrami e Gamberini e con la possibile partenza di Gargano dopo quella del Pocho.
Anche se venisse completata la rosa con Balzaretti, Armero e Poli, il Napoli non sarebbe da scudetto e nemmeno da secondo, terzo posto.