Stasera l'Italia gioca la seconda partita del girone di qualificazione ai Mondiali di Brasile 2014.
L'avversario dovrebbe essere tenero, tenero: la partita con Malta, infatti dovrebbe essere poco più di un allenamento.
Fermo restando che nel calcio nulla c'è di scontato, è probabile, visto l'impegno non proibitivo che Lorenzo Insigne faccia il suo esordio in Nazionale A.
La cosa, indubbiamente mi farebbe piacere e sarebbe un traguardo prestigioso per un ragazzo che fino a due anni fa giocava in Lega Pro, però non sono convinto che ciò faccia bene al giovane talento di Frattamaggiore.
Sta accadendo tutto troppo in fretta.
Si è passati dalla conferma nel Napoli, all'esaltazione per qualche amichevole ben giocata.
Troppo poco per vaticinare un futuro da campione a Insigne, troppo presto caricarlo di aspettative così importanti.
I tifosi del Napoli siamo specialisti nell'esaltarci e nel deprimerci rapidamente.
Un giorno vinciamo sicuramente lo scudetto, dopo una sconfitta, invece dobbiamo stare attenti alla zona retrocessione.
La stessa cosa accade con i calciatori azzurri: una volta sono dei campioni, un'altra dei brocchi.
I più recenti esempi sono quelli di Quagliarella, Gargano.
Oggi addirittura mettiamo in discussione il Pocho Lavezzi che da salvatore della patria ed elemento indispensabile è passato ad egoista giocoliere anche scarso nelle conclusioni a rete.
Nel contempo Pandev che nel periodo di scarsa forma dello scorso campionato era stato sonoramente fischiato, oggi è diventato un fuoriclasse.
Di certo non gli fanno bene tutta l'attenzione mediatica, non sempre disinteressata, che lo sta circondando.