La medesima cosa accade col caso Higuain.
Una puntata già vista con Lavezzi e Cavani. Vengono a Napoli si affermano, approfittano dell'ambiente favorevole, di una buona squadra e del fatto che il campionato italiano non è poi così difficile visto che calciatori anziani come Tevez, Di Natale e Toni ancora spadroneggiano, e poi fanno le valige in cerca di ingaggi da favola.
Ogni volta ci illudiamo che il personaggio di turno sia diverso, che sia attaccato alla tifoseria e alla maglia, che possa anche rinunciare a qualche milione pur di restare.
Ecco, appunto illusioni.
Regolarmente, quando arriva l'offerta milionaria, tutti i baci alla maglia, tutte le dimostrazioni di affetto passano in secondo piano,
Ci siamo cascati anche con Higuain!
Non appena sono arrivate le sirene dell'Atletico Madrid che gli offre 32 milioni o di qualche altra squadra ecco che arriva il tentativo di fuga.
Gli argomenti stavolta sono ancora più beceri. Invece di dire che è arrivata un'offerta irrinunciabile, il caro fratello di Higuain fa riferimento alla forza della squadra, a qualche parola di troppo del Presidente e addirittura ricorda qualche improperio in più in occasione del Napoli Lazio dello scorso campionato quando Higuain sbagliò il rigore della qualificazione Champions.