Calcio Napoli News
Due sconfitte consecutive, molto diverse fra di loro, ma figlie delle stesse difficoltà che il Napoli sta incontrando quest'anno.
Le due sconfitte
La prima, quella con l'Atalanta è stata molto simile ad alcune battute d'arresto subite anche lo scorso campionato. Le cause ben visibili: approccio molle, avversario in forma o motivato, buona strategia tattica dell'allenatore avversario, incapacità di Sarri a cambiare in corso d'opera l'assetto del Napoli.
La sconfitta con la Roma, invece è una novità assoluta. Gli Azzurri infatti in casa non avevano subito battute d'arresto nell'era Sarri, ad eccezione dell'incontro di Coppa Italia disputato contro l'Inter (la partita del finocchio tanto per spolverare la memoria).
Cosa ha determinato la sconfitta di sabato?
Mi spiace doverlo ammettere, ma la causa prima è la mancanza di un attaccante di classe.
L'anno scorso il Pipita la metteva dentro con una regolarità impressionante e se molti gol erano frutto di schemi, altri erano merito della sua abilità calcistica. Il Napoli e tutti noi sapevamo che non si poteva sostituire facilmente una punta che è tra le prime tre del mondo, ma l'accoppiata Milik, Gabbiadini poteva almeno tentare di avvicinarsi alle prestazioni dell'Argentino.
La mala sorte
Senza Milik e col solo Gabbiadini triste e immusonito, il Napoli ha perso di fatto tutto il suo potenziale offensivo. In più a questa situazione difficile si è aggiunta la scarsa vena realizzativa di Insigne che da sei mesi non fa un gol.
Con la Roma è accaduto proprio questo. Agli sbagli difensivi che hanno regalato i gol ai Giallorossi non si è potuto rimediare perchè nessuno in avanti era in grado di far male ai romanisti.
Purtroppo alternative non ve ne sono. I centrocampisti azzurri, tranne Hamsik non hanno tiro da fuori e nemmeno sono bravi di testa, lo stesso Callejon non ha una media realizzativa esaltante.
L'analisi è presto fatta: senza attacco il Napoli non morde e spesso avrà difficoltà a segnare.
Come rimediare?
L'unica soluzione possibile è quella di ribaltare il concetto con cui gioca Sarri. L'attenzione deve essere spostata sulla difesa. Primo non prenderle.
La partita con la Roma poteva essere gestita proprio in questa maniera. Squadra corta, ma più indietro, raccolta nella metà campo del Napoli. Meno pressing sui difensori avversari e ripartenze efficaci.
Il calcio spettacolo va bene, ma se ti fa vincere. Se non sei in grado di segnare, al primo contropiede prendi gol.
Le altre cause: il centrocampo e la difesa
Non solo l'attacco, però non ha funzionato a dovere, anche il centrocampo ha accusato più di una battuta a vuoto.L'accusato numero uno è Jorginho.
Le contromosse degli avversari
L'Italo Brasiliano vero protagonista della scorsa stagione è fuori forma, ma soprattutto è ormai scoperto il gioco del Napoli che lo vede impiegato come un play del basket. Le squadre avversarie lo marcano a uomo o meglio si interpongono tra le linee di passaggio, per cui l'azione viene iniziata dai difensori centrali che di certo non hanno un piede educato.
A Jorginho manca la visione di gioco ad ampio raggio e il lancio in profondità, per cui in queste condizioni è praticamente inutile. A questo punto meglio provare un Diawara, meno tecnico ma più incontrista che metterebbe muscoli e peso a disposizione del centrocampo azzurro.
La difesa e la mancanza di Albiol
Non facciamo i vittimisti, ma...
Senza buttarla in vittimismo c'è da dire che anche sabato, Orsato non è stato impeccabile. La punizione da cui è scaturito il gol è apparsa inesistente e Juan Jesus doveva subire il secondo giallo che lo avrebbe portato all'espulsione.
Piccolezze, ma nell'economia di una partita importante ed equilibrata, elementi che hanno un peso.
Per concludere
Il Napoli quest'anno vivrà una stagione di assestamento in cui dovrà far sbocciare i giovani neo acquisti e consolidare l'attacco. Il prossimo step sarà l'acquisto di una prima punta di valore assoluto che potrà subentrare a Milik o proporre uno schema a due punte come accade nella Polonia con Lewandosky al fianco di Milik. Da verificare anche la possibilità di un nuovo assetto tattico un 4 4 2 o un 4 2 3 1 di Benitezziana memoria.
C'è tanto lavoro per Sarri!