Intrigante la teoria Mazzarriana della posizione in classifica direttamente proporzionale al monte ingaggi della rosa (allenatore escluso visto che lui è il più pagato in Italia).
Secondo il Mazzarri pensiero la classifica di una squadra si può predeterminare valutando il valore in ingaggi dei calciatori, per cui un allenatore fa il suo compito per bene se non scende al di sotto di quella posizione.
Il Napoli secondo questa teoria occupa legittimamente il settimo posto.
Il ragionamento dell'allenatore del Napoli è assolutamente fallace e non condivisibile.
Volendo ricalcare le teorie di Mazzarri il vero parametro da utilizzare non è il monte ingaggi, ma il valore del cartellini dei calciatori.
Una squadra con 11 Messi che si accontentassero di guadagnare pochissimo secondo Mazzarri sarebbe una squadra scarsa!
No, non è così, il valore intrinseco e di mercato dei calciatori del Napoli non è da settimo posto, volendo fare un rapido calcolo arriveremmo al terzo/quarto posto.
Ma il calcio non è scienza matematica, per cui queste sono solo chiacchiere.
Il valore di una squadra è la sommatoria di doti tecniche, fisiche e psicologiche.
Una squadra è un'alleanza di cervelli e di fisici per uno scopo comune.
Allorquando uno o più di questi fattori viene a mancare allora si va in difficoltà.
E' il caso del Napoli attuale, con qualche giocatore distratto, qualcun altro scontento, altri fuori forma.
Senza contare un Mazzarri confuso dopo che la sua tattica preferita è stata studiata e le contromisure avversarie sono sempre più efficaci e aggiungendo un Presidente che ogni tanto va per conto suo.
Bando, però ai disfattismi tipici dei napoletani.
La squadra è solida , ci sono sempre delle annate e dei momenti migliori rispetto ad altri.
Non sempre la fortuna è dalla tua parte, non sempre le cose vanno per il verso giusto.
Bisogna saper attendere, bisogna anche accettare una stagione in sordina, ma l'importante è che la cosa sia episodica e che si possa sempre ripartire con maggiore energia e forza.
Domani Coppa Italia con l'Inter.
Partita difficile e da vincere.